Internazionale
A Guaidó il sostegno non manca. L’esercito però sta con Maduro
Venezuela Il presidente autoproclamato ieri non si trovava. Era impegnato a rispondere alle telefonate di congratulazioni, assicurano i suoi. Gli Stati uniti puntano i piedi: «Ordine di espulsione non valido, i nostri diplomatici restano a Caracas»
Sostenitori del governo Maduro in piazza a Caracas, «contro l’imperialismo»; sotto Juan Guaidó giura tra la folla – Afp
Venezuela Il presidente autoproclamato ieri non si trovava. Era impegnato a rispondere alle telefonate di congratulazioni, assicurano i suoi. Gli Stati uniti puntano i piedi: «Ordine di espulsione non valido, i nostri diplomatici restano a Caracas»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 25 gennaio 2019
Con l’autoproclamazione a presidente ad interim del 35enne ingegnere industriale Juan Guaidó e il suo immediato riconoscimento da parte di Trump, è forte il rischio che il Venezuela abbia superato il punto di non ritorno. Non è la prima volta, in realtà, che gli Stati uniti si precipitano a riconoscere un presidente usurpatore: era successo anche l’11 aprile del 2002 con il golpista Pedro Carmona, rimasto al potere 47 ore e poi arrestato. Ma la situazione, oggi, si presenta assai più complessa. ALLA ROTTURA DELLE RELAZIONI diplomatiche con gli Stati Uniti decisa da Maduro, che ha dato al personale diplomatico...