Internazionale
A Hong Kong governo in confusione. E la Cina rompe il silenzio
L’assalto dei manifestanti al parlamento per Pechino è un «atto illegale grave, che mina lo stato di diritto e l’ordine sociale». La strada si fa in salita per la chief executive dell'ex colonia Carrie Lam
Gli occupanti lasciano l’aula principale del parlamento di Hong Kong, ieri mattina – Afp
L’assalto dei manifestanti al parlamento per Pechino è un «atto illegale grave, che mina lo stato di diritto e l’ordine sociale». La strada si fa in salita per la chief executive dell'ex colonia Carrie Lam
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 3 luglio 2019
Dopo la convulsa giornata di lunedì, terminata alle 4 di notte con una insolita conferenza stampa della chief executive di Hong Kong Carrie Lam, non poteva che arrivare la reazione di Pechino di fronte alle proteste e all’invasione del Consiglio esecutivo da parte di un gruppo di manifestanti, per di più «armati» della bandiera coloniale. QUEST’ULTIMO PARTICOLARE, che ha trovato ampio spazio sulle rete sociali dei cinesi più nazionalisti, è un affronto difficile da dimenticare sia per il partito comunista sia per i tanti cinesi che già scettici nei confronti delle manifestazioni (in Cina ci si chiede principalmente che senso...