Visioni

A lezione di filosofia nel boudoir, il vortice «scandaloso» di Sade

A lezione di filosofia nel boudoir, il vortice «scandaloso» di SadeScena da «La filosofia del boudoir» – foto di Andrea Avezzù/La Biennale

A teatro Fabio Condemi prende in mano le parole del testo e si interroga sulla natura umana

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 17 ottobre 2020
Li asciuga e rende fluida la scrittura scenica, senza eliminare il marchio impresso da oltre due secoli a quei dialoghi libertini. Con una pulizia geometrica, Fabio Condemi restituisce La filosofia nel boudoir lasciando scorrere lo scandaloso linguaggio sadiano in quel suo vortice che tutto sembra inghiottire. E annullare, nel dualismo liberazione/indottrinamento di Eugénie, quindicenne da iniziare al sesso, o meglio strumento drammaturgico attraverso il quale interrogarsi su regole e morale e, tout court, sui limiti della ricerca del piacere (dolore e crimine compresi). Fresco di debutto alla Biennale Teatro, Fabio Condemi, giovane regista dedito alla densità di testi scomodi –...

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