Visioni

A Macerata l’opera si reinventa

A Macerata l’opera si reinventauna scena dei Pagliacci e sotto Cavalleria rusticana

Musica Il festival allo Sferisterio nell'anno della sua cinquantesima edizione gioca con il cibo e la gelosia negli allestimenti di Pagliacci, Rigoletto, Cavalleria Rusticana e Bohème

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 4 agosto 2015
Alla sua cinquantunesima edizione, il Macerata Opera Festival, guarda lontano: «Abbiamo preso molto sul serio il motto dell’Esposizione Universale che si svolge quest’anno a Milano e lo abbiamo fatto nostro: l’Arte, la Musica, il Teatro sono per lo spirito necessità primarie non meno del cibo per il corpo». Mentre il nostro paese diventa un palcoscenico planetario, il direttore artistico Francesco Micheli ci ricorda che l’opera «da sempre fa parlare italiano al mondo intero». Nelle opere della stagione c’è un riferimento al cibo: il simposio orgiastico di Rigoletto (1851) di Verdi, il pollo finto di Pagliacci (1892) di Leoncavallo, il vino...

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