Internazionale
A Molfetta un mare di bombe chimiche
Mentre a Gioia Tauro protestano per l’arrivo delle ogive del disarmo siriano, nel porto pugliese da anni affiorano migliaia di ordigni: è l’arsenale chimico delle 17 navi alleate affondate nel 1943 nel bombardamento nazista di Bari. I pescatori tra i più colpiti dalla tossicità dei pericolosi residuati. Ora è nato un Comitato
La "cassa di colmata" nel porto di Molfetta
Mentre a Gioia Tauro protestano per l’arrivo delle ogive del disarmo siriano, nel porto pugliese da anni affiorano migliaia di ordigni: è l’arsenale chimico delle 17 navi alleate affondate nel 1943 nel bombardamento nazista di Bari. I pescatori tra i più colpiti dalla tossicità dei pericolosi residuati. Ora è nato un Comitato
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 21 gennaio 2014
Angela MayrMOLFETTA
Molfetta, città marinara, 60mila abitanti, 25 km a nord di Bari. Qui tutti, più o meno consapevolmente dormono su una grande «atomica» chimica. Anche il più anomalo e originale molfettese, il cittadino del mondo Caparezza, è seduto su un vulcano di scorie belliche, e lo sa bene visto che, come ci ha raccontato, lo ha denunciato nel suo concerto autofinanziato di fronte al mare già nel 2009. È così, ìl mare davanti a Molfetta, è una delle più grandi discariche di bombe chimiche disseminate di tutto l’occidente. «Molfettamina» cantava Caparezza, al secolo Michele Salvemini, «la sostanza che mi balla nella...