Visioni
A Rio tra mutazioni di identità e desiderio
Berlinale 68 Incontro con la regista greca Evangelia Kranioti che ha presentato nella sezione Panorama il suo documentario «Obscuro Barroco». «Luana era il personaggio giusto per raccontare la città e le sue continue trasformazioni, e se ne facesse rappresentante. Era un punto di riferimento per le transessuali»
Una scena di «Obscuro Barroco», sotto la regista Evangelia Kranioti
Berlinale 68 Incontro con la regista greca Evangelia Kranioti che ha presentato nella sezione Panorama il suo documentario «Obscuro Barroco». «Luana era il personaggio giusto per raccontare la città e le sue continue trasformazioni, e se ne facesse rappresentante. Era un punto di riferimento per le transessuali»
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 21 febbraio 2018
Giovanna BrancaBERLINO
Se Rio fosse una persona sarebbe un travestito» osserva Luana, la protagonista del nuovo documentario di Evangelia Kranioti presentato a Berlino nella sezione Panorama: Obscuro Barroco. Barocca, in costante mutamento, attraversata dai corpi danzanti, mascherati e ricoperti di glitter la città si rispecchia proprio nelle parole e nella persona di Luana, transessuale che indossa per la regista, e nella vita, una moltitudine di maschere personalissime e allo stesso tempo universali. «Il barocco brasiliano è un ibrido – dice Kranioti – che divora e ricicla le altre culture in un’evoluzione perenne»: ed è di questa qualità di Rio de Janeiro e...