Scuola
Andrea Bagni: «A scuola Renzi è come Marchionne. Docenti umiliati dalla pedagogia del capo»
Intervista Andrea Bagni, docente di italiano e storia a Prato e vice direttore della rivista École: "Per lui esiste un capo che forma una squadra per competere nella partita dell'istruzione. E' una metafora della crisi della democrazia: tratta i collegi docenti come il parlamento. Tutti i luoghi di dibattito sono considerati un intralcio"
Andrea Bagni
Intervista Andrea Bagni, docente di italiano e storia a Prato e vice direttore della rivista École: "Per lui esiste un capo che forma una squadra per competere nella partita dell'istruzione. E' una metafora della crisi della democrazia: tratta i collegi docenti come il parlamento. Tutti i luoghi di dibattito sono considerati un intralcio"
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 5 maggio 2015
Uno dei punti più contestati dallo sciopero generale della scuola di oggi sono i superpoteri attribuiti dalla riforma Renzi ai presidi. Il Pd ha fatto passare un emendamento in VII commissione alla camera. Ora i presidi «individuano», e non «scelgono», i docenti a cui affidare gli incarichi. Ad Andrea Bagni, docente di italiano e storia in un istituto tecnico-turistico di Prato e vice-direttore di «École» chiediamo se questa modifica sia sufficiente. «Francamente capisco poco cosa significa – risponde – Resta il meccanismo degli albi regionali territoriali che coincidono con le reti delle scuole. Il meccanismo non è cambiato: i presidi...