Italia
A spasso tra le contraddizioni nel vicolo cieco di Torpignattara
Roma Via Pavoni, un mese dopo l’omicidio del 28enne pachistano Muhammad Shahzad. C’è paura dove stranieri e italiani convivono sotto lo sguardo cupo della destra che soffia sul fuoco. Ma una piazza plurale il prossimo 23 novembre proverà a sfidare i pregiudizi, "per smetterla di combatterci a vicenda"
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Roma Via Pavoni, un mese dopo l’omicidio del 28enne pachistano Muhammad Shahzad. C’è paura dove stranieri e italiani convivono sotto lo sguardo cupo della destra che soffia sul fuoco. Ma una piazza plurale il prossimo 23 novembre proverà a sfidare i pregiudizi, "per smetterla di combatterci a vicenda"
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 18 ottobre 2014
Giuliano SantoroRoma
A un mese dall’omicidio del ventottenne pakistano Muhammad Shahzad Khan torniamo sul luogo del delitto, in via Ludovico Pavoni, nel quartiere di Torpignattara, a Roma. Quando imbocchi questa parallela a via dell’Acqua Bullicante, resa un po’ più claustrofobica delle altre strade del quartiere dal suo essere vicolo cieco, ti lasci alle spalle le fermate in attesa di inaugurazione della linea C della metropolitana, e, subito prima, largo Perestrello, che è lo spiazzo mattonato dove gli amici del diciassettenne autoaccusatosi dell’assassinio del migrante, hanno lasciato striscioni di solidarietà all’aggressore all’indomani del tragico evento. Uno di questi recita, vernice rossa su lenzuolo...