Commenti
Il manifesto “in frontiera” a Trieste
Cento cene Nell’ultima, e bellissima, Casa del Popolo rimasta, quella sulla collina di San Giacomo, la serata di sottoscrizione ritrova un pezzo di memoria. In una città, che se pure oggi è in mano alla destra, è sempre culturalmente impegnata, e dove la tradizione non si è affatto spenta
Il circolo del Manifesto di Trieste, una foto degli anni Settanta
Cento cene Nell’ultima, e bellissima, Casa del Popolo rimasta, quella sulla collina di San Giacomo, la serata di sottoscrizione ritrova un pezzo di memoria. In una città, che se pure oggi è in mano alla destra, è sempre culturalmente impegnata, e dove la tradizione non si è affatto spenta
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 8 dicembre 2019
Luciana CastellinaTRIESTE
La campagna di sostegno e sottoscrizione per il manifesto, (raccolti 900 euro) per la nostra indipendenza di fronte ai tagli alla legge sull’editoria – solo rimandati di un anno – arriva al confine estremo orientale, a Trieste: assemblea sul passato e sul più triste presente, e quindi ottima cena, tutto nell’ultima ma bellissima Casa del Popolo rimasta, quella sulla collina di San Giacomo. Alle pareti la mostra fotografica straordinaria realizzata da Gianluca Paciucci, presidente dell’Associazione Tina Modotti: immagini disperanti dell’altra affollatissima “via della speranza” insieme ai drammi del Mediterraneo: l’immigrazione via terra attraverso i Balcani. Hanno un gran valore questi...