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Aborto, più obiettori dove la sanità sprofonda

Aborto, più obiettori dove la sanità sprofonda

Interruzione di gravidanza La storia di Rossana Cirillo non è isolata. In alcune regioni si arriva all’88,4% di medici che non praticano l’aborto, negando un diritto. Cinque proposte politiche concrete per affrontare il problema

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 18 marzo 2014
[ACM_2]«In coscienza non posso», lo dice chi rifiuta ciò che reputa moralmente inaccettabile. L’obiezione di coscienza è prevista per gli operatori sanitari nell’art.9 della legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza. I ginecologi che oggi si avvalgono di tale facoltà sono circa i ¾ dei ginecologi italiani (69,3%). Il consiglio d’Europa ha valutato eccessivo questo dato e ci ha condannati per aver discriminato le donne e leso gravemente i loro diritti. I medici che si sono dichiarati obiettori, a cinque anni dall’applicazione della 194, erano il 59,1%, un dato che dopo 30 anni più o meno persiste, e in qualche caso...

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