Cultura
Accedere all’inconscio non è un pranzo di gala
SCAFFALE «Alfabeto d’origine» di Lea Melandri per Neri Pozza. Cosa significano «scrittura dell’esperienza», femminismo e narrazione di sé
Un fotogramma tratto da «My sister is a painter», di Virginia Eleuteri Serpieri (2014)
SCAFFALE «Alfabeto d’origine» di Lea Melandri per Neri Pozza. Cosa significano «scrittura dell’esperienza», femminismo e narrazione di sé
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 5 dicembre 2017
Tra «lingua ritrovata», «corrispondenze amorose», «scrittura di esperienza» e alcune «riprese», come recitano i titoli dei capitoli di cui si compone l’ultimo libro di Lea Melandri, con Alfabeto d’origine (Neri Pozza, pp. 169, euro 16) siamo in presenza di un testo sorprendente, dipanato con il fascino e la suggestione di una confessione irrimandabile e di un flusso emozionale che proviene dall’inconscio. La lettura procede come un incontro con un pensiero alimentato dalla «forza invasiva del mondo interno», di cui si cerca in ogni frase la difficile traduzione attraverso scrupolosa cura semantica e acribia stilistica, condensate in parole precise e ricercate, significati...