Acciaierie di Piombino, il grande nulla
Aggrappati all'acciaio Primo Maggio all'ingresso dello stabilimento, lì dove da quasi due mesi c'è il presidio permanente degli operai. Ma dopo sette lunghissimi anni dalla chiusura dell'altoforno, nulla si muove per assicurare un futuro ai 3mila addetti diretti e dell'indotto di quello che era il secondo polo siderurgico italiano. Nonostante che Jindal sia considerato inaffidabile perfino dal governo.
Aggrappati all'acciaio Primo Maggio all'ingresso dello stabilimento, lì dove da quasi due mesi c'è il presidio permanente degli operai. Ma dopo sette lunghissimi anni dalla chiusura dell'altoforno, nulla si muove per assicurare un futuro ai 3mila addetti diretti e dell'indotto di quello che era il secondo polo siderurgico italiano. Nonostante che Jindal sia considerato inaffidabile perfino dal governo.