Lavoro
Acciaierie di Piombino, ora è scontro aperto. Tutti contro Jindal
Aggrappati all'acciaio Verso la proroga della cigs per i 1.500 addetti diretti dello stabilimento. Ma dopo l'ennesima riunione inconcludente, operai, sindacati metalmeccanici e amministrazione comunale dicono basta: "Trovare una alternativa al gruppo indiano, perché Jsw tiene in ostaggio il futuro dei piombinesi, usandolo come merce di scambio".
Operai delle Acciaierie in piazza – Biagianti
Aggrappati all'acciaio Verso la proroga della cigs per i 1.500 addetti diretti dello stabilimento. Ma dopo l'ennesima riunione inconcludente, operai, sindacati metalmeccanici e amministrazione comunale dicono basta: "Trovare una alternativa al gruppo indiano, perché Jsw tiene in ostaggio il futuro dei piombinesi, usandolo come merce di scambio".
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 15 dicembre 2021
Riccardo ChiariPIOMBINO
E’ senza fine l’agonia della Acciaierie di Piombino, abbandonate a se stesse sia dal padrone Jindal Steel Italy che da un governo latitante (anche) sul piano nazionale della siderurgia, da mesi evocato dal ministro leghista Giorgetti ma a tutt’oggi lettera morta. L’unica notizia accettabile dell’ennesima giornata convulsa, fra tavoli sconvocati mentre le delegazioni sindacali erano già a Roma, e ripensamenti last minute per evitare ulteriori fibrillazioni, è quella della proroga della cigs per i circa 1.500 addetti diretti dello stabilimento. Una proroga comunque legata all’approvazione della legge di bilancio sul fronte degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi industriale complessa....