Lavoro

Acciaierie Piombino, tutti contro Jindal e Carrai: “O fate siderurgia, o ve ne andate”

Acciaierie Piombino, tutti contro Jindal e Carrai: “O fate siderurgia, o ve ne andate”La protesta di una delle duemila famiglie in cig da sei anni

Aggrappati all'acciaio I reiterati traccheggiamenti della multinazionale indiana, e il piano industriale "diversificato" di Marco Carrai che non convince né gli operai né la città, spazientiscono anche il governo. Il ministro Patuanelli fissa a Natale la deadline, chiedendo una svolta netta. In caso contrario, avverte la Fiom, "va avviato un possibile percorso di acquisizione temporanea da parte dello Stato".

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 12 dicembre 2020
È ancora in stallo il futuro del secondo polo siderurgico della penisola, dopo quello di Taranto. Di fronte al piano industriale “diversificato” di Marco Carrai che non convince nessuno, a partire dagli operai e da Fiom Fim Uilm, per le Acciaierie di Piombino resta in stand by l’ingresso di Invitalia. La fumata nera è arrivata dopo l’ennesimo vertice al Mise fra il ministro Patuanelli, la sottosegretaria Morani, Carrai come vicepresidente Jsw Steel Italy, il commissario straordinario ex Lucchini e gli enti locali. “La proprietà – ha spiegato Patuanelli- viste le problematiche riscontrate rispetto all’ingresso dello Stato con una quota di...

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