Politica
Acerbo (Prc): «È un paese senza sinistra, c’è solo quella ornamentale»
Intervista al segretario di Rifondazione comunista Perdiamo perché lo schema bipolare è entrato nelle teste. Ma restiamo alternativi al centrosinistra, si può vincere con le facce fresce ma resta che i ceti popolari votano a destra. Podemos ha fatto una battaglia autonoma poi si è alleata con il Psoe, da noi il sì al Pd è ’a prescindere
Maurizio Acerbo, segretario del Prc
Intervista al segretario di Rifondazione comunista Perdiamo perché lo schema bipolare è entrato nelle teste. Ma restiamo alternativi al centrosinistra, si può vincere con le facce fresce ma resta che i ceti popolari votano a destra. Podemos ha fatto una battaglia autonoma poi si è alleata con il Psoe, da noi il sì al Pd è ’a prescindere
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 31 gennaio 2020
Maurizio Acerbo, il Prc di cui è segretario sosteneva L’Altra Emilia Romagna, che ha preso lo 0,4 per cento. In Calabria non si è presentato. Responso severo, e viene dopo altre sconfitte. Il risultato è stato disastroso. Siamo convinti delle nostre ragioni ma dobbiamo prendere atto che hanno difficoltà a essere veicolate. Ci aspettavamo la spinta per il voto utile ma è andata molto oltre. Per l’invasione di Salvini, le sardine. Ci ha indebolito anche il fatto che a sinistra c’erano tre liste, cosa che delegittima a prescindere. Questa frantumazione della sinistra radicale è un destino anche per le prossime...