Cultura

Achille Mbembe, frontiere e politiche dell’inimicizia

Achille Mbembe, frontiere e politiche dell’inimiciziaEl Anatsui, «Earth’s Skin», 2007

INTERVISTA Parla il filosofo camerunese, professore di Storia e Scienze Politiche presso l’Università di Witwatersrand a Johannesburg e autore di numerosi saggi tra cui «Nanorazzismo». «L’Africa è il continente che paga il prezzo più elevato al mondo per i costi della circolazione». «C’è una guerra molecolare che ha luogo tutti i giorni e ha per obiettivo i corpi abietti che non rientrano nel piano dei calcoli sofisticati»

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 3 dicembre 2019
Achille Mbembe, filosofo camerunese, è professore di Storia e Scienze Politiche presso l’Università di Witwatersrand a Johannesburg. Autore di Postcolonialismo (Meltemi, 2005), Critique de la raison nègre (La Découverte, 2013), Necropolitica (Ombre corte, 2016), Emergere dalla lunga notte. Saggio sull’Africa decolonizzata (Meltemi, 2018), ha pubblicato recentemente Nanorazzismo. Il corpo notturno della democrazia (Laterza, 2019). Insieme a Felwine Sarr, Achille Mbembe co-organizza dal 2016 gli Ateliers de la Pensée di Dakar, quest’anno giunti alla terza edizione. In occasione della settimana degli Ateliers (30 ottobre – 2 novembre), è stata realizzata questa intervista.   Cominciamo dal suo ultimo libro, Politiques de l’inimitié...

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