Cultura
Achille Perilli, una vita dedicata all’«irrazionale geometrico»
Ritratti Se ne va all'età di 94 un protagonista dell'arte del dopoguerra. Aderì a Forma 1, movimento che difendeva l'autonomia del linguaggio aniconico, senza riferimenti al mondo esterno. Il suo astrattismo fu geometrico e anche un po' zen
Achille Perilli, «Il brutale disdegno», 1975
Ritratti Se ne va all'età di 94 un protagonista dell'arte del dopoguerra. Aderì a Forma 1, movimento che difendeva l'autonomia del linguaggio aniconico, senza riferimenti al mondo esterno. Il suo astrattismo fu geometrico e anche un po' zen
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 19 ottobre 2021
Nel 1968 Achille Perilli disponeva di una intera sala alla Mostra internazionale di Venezia ma la chiuse, aderendo alle contestazioni in atto. Il suo vivace e sgargiante «irrazionale geometrico» (contaminato poi da calligrafie orientali e filosofie zen), però, già vagava per il mondo da tempo, tra Parigi, Praga e, anni prima, si era affacciato a san Paolo, in Brasile, anche lì per la Biennale. Nato a Roma il 28 gennaio del 1927, Achille Perilli – appena scomparso all’età di 94 anni ad Orvieto – è stato un protagonista di quella rivoluzione del linguaggio che attraversò l’Italia nel dopoguerra, creando una...