Cultura
Achterberg, il ritmo di un’ambivalenza
POESIA A proposito di «Tebe», silloge in versi pubblicata dalle edizioni Joker. Tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento l’autore fu centrale nel panorama nederlandese. La critica ha associato la scenografia della raccolta alla conoscenza o a un interesse per tradizioni diverse: Grecia e antico Egitto; Orfeo e Euridice, Ecate, Osiride
POESIA A proposito di «Tebe», silloge in versi pubblicata dalle edizioni Joker. Tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento l’autore fu centrale nel panorama nederlandese. La critica ha associato la scenografia della raccolta alla conoscenza o a un interesse per tradizioni diverse: Grecia e antico Egitto; Orfeo e Euridice, Ecate, Osiride
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 13 luglio 2024
«Il pendolo domina la stanza / leggi monotone / bisbigliano nella sera / nessuno può mutarle / nessuno penetrarle. / Oggi sono stato accusato / questa sera mi processeranno». Bastano le poche immagini che ne compongono l’incipit per riconoscere, con l’ingresso della prima persona sulla scena, il focus ritmico e semantico de «Il sogno del giudizio», poesia del 1931 di Gerrit Achterberg. Posto in apertura di Tebe (Joker Edizioni, a cura di Giorgio Faggin, pp.106, euro 16) antologia che attinge all’intera opera del poeta olandese, il componimento descrive frettolosamente un ambiente asettico in cui si consuma l’attesa di una sentenza,...