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Adam Rzepecki, ai limiti della libertà artistica

Adam Rzepecki, ai limiti della libertà artisticaAdam Rzepecki, «Cabaret Voltaire», 1986

La mostra Uno dei maggiori artisti polacchi degli anni '80, fotografo e performer caratterizzato da un pericoloso humour nero

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 7 novembre 2020
Adam Rzepecki pioniere del selfie, suo malgrado: «Allora le cose erano diverse. Utilizzavo un grandangolo puntato su di me mantenendo la macchina fotografica con entrambe le mani. L’importante non era immortalare me stesso ma tutto il resto», racconta l’artista polacco classe 1950, originario di Cracovia. Per capire meglio questo passaggio è stato rivelatore visitare a ottobre l’esposizione «Il vecchio Rzepecki guarda al nuovo Rzepecki» di scena al Bunkier Sztuki nella sua città natale. E dagli anni cinquanta che il «bunker dell’arte», ospitato dal 1965 in un edificio dalla facciata brutalista progettata da Antoni Hajdecki, funziona da kunsthalle cittadina. Rzepecki non...

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