Visioni
Addio a Pietro Balla, il lavoro dell’anima di un alieno del cinema
Lutti La scomparsa del regista torinese: i suoi film raccontavano i travagli sociali e quotidiani, la creatività come risorsa per far fronte alla realtà
Pietro Balla sul set de «Il corpo dell’amore» (2019)
Lutti La scomparsa del regista torinese: i suoi film raccontavano i travagli sociali e quotidiani, la creatività come risorsa per far fronte alla realtà
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 18 maggio 2021
Regista di documentari per cinema e tv, Pietro Balla se n’è andato all’improvviso giovedì scorso a 64 anni nella sua casa di Poirino, a pochi chilometri da Torino e da Pessione, dove aveva lavorato una vita come capostazione. Perché Balla teneva i piedi per terra e per questo l’ambiente del cinema lo guardava con rispetto e curiosità. I suoi film raccontavano con profonda sensibilità umana e sociale i travagli quotidiani, la creatività come risorsa per far fronte alla realtà, il rapporto con il lavoro in tutte le sue forme, dalle fabbriche di L’odore della gomma (2005) e Radio Singer (2009)...