Visioni
Addio Milva, rossa tra microfoni e lustrini
Icone Voce possente ma dalle modulazioni infinite, la morte a 81 anni dell’artista che mise a braccetto cultura e pop
Milva al teatro comunale di Ferrara nel 2001 in «Milva canta Astor Piazzolla» – foto di Marco Caselli Nirmal/Archivio fondazione teatro comunale di Ferrara
Icone Voce possente ma dalle modulazioni infinite, la morte a 81 anni dell’artista che mise a braccetto cultura e pop
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 25 aprile 2021
Cascata di capelli rossi, mises elegantissime, sguardo penetrante che infiamma la platea: non si poteva resistere alla cantante di Goro – Milva – scomparsa ieri a ottantun anni dopo un ritiro decennale a vita privata per motivi di salute. Voce possente ma dalle modulazioni infinite, capace allo stesso tempo di passare dalle ardite sperimentazioni di un’opera di Berio alle pieghe della Storia racchiusa nei capolavori brechtiani lasciandosi scivolare addosso partiture pop con lo stesso immutato entusiasmo. Poche, pochissime artiste hanno saputo reggere palcoscenici tanto diversi – La Scala, l’Olympia, Carnegie Hall, Studio Uno – con tanta padronanza. Ecco, con Milva...