Adelaide Cioni, le vibrazioni dell’astrazione
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Adelaide Cioni, le vibrazioni dell’astrazione

ALT 2024 Con un passato da traduttrice di letteratura americana, l'artista si inoltra nella traduzione visiva dello spazio che la circonda. Attraverso l'installazione di motivi decorativi astratti ricrea percorsi e labirinti sul mare, sul canto degli uccelli, su architetture in cui lo spettatore si immerge e vive la magia di cui la mente umana ha bisogno
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 2 agosto 2024

Adelaide Cioni ha studiato disegno a UCLA, Los Angeles, e si è diplomata in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma (2015). Per dieci anni ha tradotto letteratura americana (John Cheever, David Foster Wallace, Lydia Davis
fra gli altri). Nel 2012, terminata la traduzione dei diari di John Cheever, ha deciso di smettere di tradurre e dedicarsi alla pratica artistica.

Il suo lavoro si muove al confine tra materiali tessili, pittura e performance.
Gli elementi costanti al centro della sua pratica artistica sono il disegno, l’assenza di narrazione e un punto di vista femminista. Negli ultimi anni crea dei grandi ambienti spaziali e ha collegato il suo lavoro alla musica e alla danza, in un approccio multidisciplinare. È rappresentata da P420, Bologna, e The Approach, Londra.
Vive e lavora a Spoleto.

Adelaide Cioni, Drawings for Myself, 2024, installation view ph. C. Favero
Lo studio dell’artista

 

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