Cultura
Adolfo Kaminsky, il falsario che salvò gli ebrei
Giorno della memoria Un'intervista con Adolfo Kaminsky. I suoi documenti aiutarono molti ebrei a sfuggire alla deportazione nei lager nazisti. Dopo la guerra, continuò la sua opera per aiutare i sopravvissuti alla Shoah ad andare in Palestina. E negli anni Sessanta toccò ai combattenti dei movimenti di liberazione nazionale
Una foto di Adolfo Kaminsky
Giorno della memoria Un'intervista con Adolfo Kaminsky. I suoi documenti aiutarono molti ebrei a sfuggire alla deportazione nei lager nazisti. Dopo la guerra, continuò la sua opera per aiutare i sopravvissuti alla Shoah ad andare in Palestina. E negli anni Sessanta toccò ai combattenti dei movimenti di liberazione nazionale
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 25 gennaio 2014
«Lo vede questo anello? Non lo porto per civetteria. Basta svitarlo un po’ e viene fuori il timbro che nasconde: non è un gioiello, ma lo strumento di un falsario». Il suo vero mestiere, meglio la sua missione Adolfo Kaminsky non l’ha mai abbandonata. Ha iniziato a fabbricare documenti falsi nella Francia occupata dai nazisti per salvare gli ebrei destinati alla deportazione verso i campi di sterminio, ed ha continuato a farlo per decenni, per tutti coloro che rischiavano la vita per combattere il fascismo. Al punto che ora, a ottantanove anni, ha ancora la forza e l’entusiasmo di raccontare...