Alias Domenica
Adorno, così canta l’eternità del nulla è successo
Pensiero tedesco Scritto fra il ’37 e l’anno successivo, il saggio su Wagner rivela, a un tempo, il rapporto di Adorno con la filosofia tedesca, la svolta marxista degli anni ’30, il confronto vitale con Walter Benjamin
Mariano Fortuny y Mandrazo, Ciclo wagneriano, 1896 (La Valkiria), Wotan colpisce la roccia
Pensiero tedesco Scritto fra il ’37 e l’anno successivo, il saggio su Wagner rivela, a un tempo, il rapporto di Adorno con la filosofia tedesca, la svolta marxista degli anni ’30, il confronto vitale con Walter Benjamin
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 14 marzo 2021
Quando raggiunge l’altura, dopo aver violato l’impenetrabile muro di fuoco tracciato da Wotan per proteggere il profondo sonno della figlia Brünnhilde, Siegfried scorge, in mezzo agli ultimi vapori della nebbia, la sagoma di un cavallo addormentato: «Che riposa assopito, laggiù/ nell’ombrosa abetaia?/ Un destriero gli è,/ che sosta in profondo sonno!»: così, l’antiquata traduzione degli anni Trenta di Guido Manacorda. Da questo celebre passo del terzo Atto di Siegfried Adorno prende spunto per definire magistralmente il concetto di aura applicato al teatro di Wagner. Il cavallo – simbolo più antico della spada di Siegfried e del Walhalla degli dèi –...