Alias
Adriano Aprà, un «passeur» delle immagini
Berlinale 70 I ricordi dal set di «Othon», il film di Straub e Huillet riproposto nella sezione dei 50 anni del Forum, dalla voce del suo protagonista. Il primo incontro coi registi, l'arrivo a Roma, nella sua casa. «Oggi la differenza è creata dal digitale»
Adriano Aprà nel film
Berlinale 70 I ricordi dal set di «Othon», il film di Straub e Huillet riproposto nella sezione dei 50 anni del Forum, dalla voce del suo protagonista. Il primo incontro coi registi, l'arrivo a Roma, nella sua casa. «Oggi la differenza è creata dal digitale»
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 15 febbraio 2020
È il 1969 quando Danièle Huillet e Jean Marie Straub arrivano a Roma con un’automobile carica di libri e il progetto di un film: Othon (Les yeux ne veulent pas en tout temps se fermer ou Peut-être qu’un jour Rome se permettra de choisir à son tour), a accoglierli, in via del Governo Vecchio, nei primi mesi del soggiorno romano, è la casa di Adriano Aprà che di quel film sarà poi il protagonista. Critico, fondatore della rivista «Cinema& Film», storico, sguardo infaticabile del Filmstudio, il cineclub – e molto di più – dove l’Italia politicamente cinefila scopre gli immaginari...