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Afghanistan e Iran, la strategia del caos degli Stati uniti
"Dopoguerre" Si tratta in sostanza di risparmiare sulla presenza militare diretta come è stato in Afghanistan o Iraq e di lasciare ardere focolai di guerra o di resistenza: sono le cosiddette guerre per procura, fatte con le vite degli altri. L’Iraq è stato questo, così come la Siria, la Libia e adesso il nuovo capitolo del conflitto in Afghanistan
Esercito Usa smobilita dalla base di Bagram – Ap
"Dopoguerre" Si tratta in sostanza di risparmiare sulla presenza militare diretta come è stato in Afghanistan o Iraq e di lasciare ardere focolai di guerra o di resistenza: sono le cosiddette guerre per procura, fatte con le vite degli altri. L’Iraq è stato questo, così come la Siria, la Libia e adesso il nuovo capitolo del conflitto in Afghanistan
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 4 agosto 2021
A chi giova il caos in Afghanistan, causato dal ritiro Usa e anche assai prevedibile visto che i talebani sono all’offensiva da almeno tre mesi? Certamente non agli afghani e neppure all’Iran dove si è appena insediato alla presidenza l’ultraconservatore Ebrahim Raisi in trattativa con gli Usa sulle sanzioni, alla guida di un Paese, stritolato dall’embargo e dalla pandemia, che è sempre stato un avversario dei talebani. Gli iraniani, prima del ritiro americano, potevano accettare, o persino favorire, che i talebani destabilizzassero Kabul ma non possono tollerare che tornino adesso al potere. Anche se una loro delegazione è stata ricevuta...