René Magritte, «Le origini del linguaggio», 1955
René Magritte, «Le origini del linguaggio», 1955
Alias Domenica

Agamben, scarti di tempo e di parola, aperti, perciò, al possibile

Filosofi italiani Evitare gli inganni o le false alternative che la «macchina storica» ci impone, implica ripensare l’idea di origine: né evento che precede e fonda la cronologia, né fatto che le appartiene: «La lingua che resta», da Einaudi
Pubblicato circa un mese faEdizione del 20 ottobre 2024
«Oh, storia, oh storia, che cosa sei tu?»: questa domanda rivolta dal profano Ernst al massone Falk nel quinto dialogo dell’Ernst e Falk di Lessing – incentrato sul rapporto tra verità razionale e storicità – apre, in esergo, il nuovo libro di Giorgio Agamben, La lingua che resta Il tempo, la storia, il linguaggio (Einaudi, pp. 150, € 18,50). E alla questione cruciale, relativa alla storia, cioè alla stessa specificità dell’uomo, Agamben risponde richiamandosi a Marc Bloch: la storia è «un concetto essenzialmente cristiano»; ma – aggiunge – è anche, se non soprattutto, il cavallo di Troia col quale la...

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