Internazionale
Aggirare le censure della rete in Iran è possibile. Se solo le big tech volessero
Non solo VPN Il sistema del "Domain Fronting", disattivato nel 2008 da Google, Microsoft e Amazon per non perdere il mercato russo dopo il diktat di Putin, servirebbe come il pane oggi per connessioni anonime alla rete. Ma Teheran è in testa alla classifica dei governi che hanno investito di più nelle tecniche di isolamento e controllo del web
Arte urbana e connessioni complicate a Teheran – Morteza Nikoubazl/NurPhoto via Getty Images
Non solo VPN Il sistema del "Domain Fronting", disattivato nel 2008 da Google, Microsoft e Amazon per non perdere il mercato russo dopo il diktat di Putin, servirebbe come il pane oggi per connessioni anonime alla rete. Ma Teheran è in testa alla classifica dei governi che hanno investito di più nelle tecniche di isolamento e controllo del web
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 4 dicembre 2022
Il silenzio, il silenzio digitale dall’Iran sulle stragi. Il silenzio rotto qua e là dai pochi che riescono a connettersi in mille modi diversi, nonostante la censura, i blocchi, il controllo asfissiante del regime di Ebrahim Raisi. Eppure, è un silenzio che le big tech potrebbero interrompere rapidamente, quasi subito. Volendo. Un’esagerazione? Occorre procedere con ordine. L’ultima notizia è di alcuni giorni fa, l’ha data senza troppo rilievo la Cnn: un incontro, l’ennesimo, alla Casa Bianca fra lo staff presidenziale e Elon Musk. All’ordine del giorno: come attivare Starlink anche in Iran. Dopo l’Ucraina. Un incontro che probabilmente sarà servito...