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Agli imprenditori non interessa la dignità del contratto a termine
Decreto dignità Ferme restando le doverose critiche alle non condivisibili politiche governative, un giuslavorista non può astenersi da una valutazione di merito di importanti innovazioni introdotte nel campo del diritto del lavoro
Fernand Leger "Composizione di mano e cappelli"
Decreto dignità Ferme restando le doverose critiche alle non condivisibili politiche governative, un giuslavorista non può astenersi da una valutazione di merito di importanti innovazioni introdotte nel campo del diritto del lavoro
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 25 agosto 2018
Le prese di posizione da parte di autorevoli giuristi “di sinistra” (quali Alleva, Mariucci, Martino) sulla legge 96 del 2018 di conversione del cd. decreto dignità, contenenti – anche – apprezzamenti, hanno suscitato accuse di “collaborazionismo” verso un governo che in altri settori (immigrazione, razzismo, famiglia, ordine pubblico, sanità, per non parlare dell’affidabilità finanziaria) appare impresentabile. Personalmente ritengo che, ferme restando le doverose critiche alle non condivisibili politiche governative, un giuslavorista non possa astenersi da una valutazione di merito di importanti innovazioni introdotte nel campo del diritto del lavoro. Una premessa si rende necessaria: non faccio parte di coloro che...