Cultura

Agnès Heller: l’Europa non è innocente

Agnès Heller: l’Europa non è innocente

Filosofia Incontro con la filosofa ungherese Agnès Heller. Muri e fili spinati tornano ai confini degli Stati-Nazione, la fortezza chiude le porte e respinge moltitudini di rifugiati e migranti dalla Grecia verso la Turchia. «Questa crisi è un test di esistenza per un continente senza identità politica, dove risorge il bonapartismo dei leader, mentre il nazionalismo ha sconfitto la solidarietà»

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 8 aprile 2016
Da bambina Agnès Heller ha fatto l’esperienza della persecuzione e dello sterminio nazista. L’origine ebraica condannò suo padre, che fu ucciso a Auschwitz nel 1945. Con sua madre lei si salvò per miracolo, nel ghetto di Budapest. L’inizio sconvolgente di una vita: «Ho pensato tutta la vita cosa significa negare a un perseguitato un rifugio in un altro paese – racconta oggi – Se gli altri paesi europei ci avessero dato asilo forse la metà degli oltre 600 mila ebrei ungheresi si sarebbero salvati». Agnès Heller Da filosofa, già allieva di Gyorgy Lukacs ha perso due volte la cattedra per...

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