Cultura

Ágnes Heller, una filosofa radicale alla ricerca dell’avventura dell’esistenza

Ágnes Heller, una filosofa radicale alla ricerca dell’avventura dell’esistenzaÁgnes Heller partecipa ad un ricordo della rivolta della Primavera di Praga del 1968 svoltosi a Mosca nel 2018 – Ap

Il profilo Scompare nuotando nel lago Balaton l’intellettuale della «teoria dei bisogni». A suo giudizio era inutile guardare alla «presa del palazzo d’inverno», in attesa di cambiare la vita; la forma della vita deve già cambiare in attesa della rivoluzione. Era sconcertata dal ritorno dell’antisemitismo, allarmata da quelle spinte nazionalistiche capaci di disgregare per sempre il progetto politico e culturale dell’Europa

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 21 luglio 2019
È scomparsa nuotando nel lago Balaton, nella sua Ungheria. Così è terminata la vita di Ágnes Heller, con quella stessa spontanea e gioiosa naturalità che l’aveva contraddistinta. Sì, perché lei, minuta e fragile, era sopravvissuta, nel 1945, al ghetto di Budapest. Aveva solo quindici anni; quasi tutta la famiglia fu sterminata. «La libertà per me ha sempre significato liberazione dal nazismo». Di quell’esperienza traumatica le era rimasto un profondo attaccamento alla vita. Desiderava viverla ogni giorno pienamente, godendo di tutto quello che le veniva concesso; ma senza mai sottrarsi alle sue responsabilità. Forse anche per questo in ogni suo piccolo...

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