Cultura

Agostino Pirella e il manicomio di Arezzo

Agostino Pirella e il manicomio di ArezzoAgostino Pirella / foto Biblioteca Università di Siena

SCAFFALE «Pratiche di liberazione», di Caterina Pesce (Pacini). Un volume che ripercorre la sua esperienza di medico dal 1971 al 1978

Nell’anno «basagliano» numerose iniziative hanno ricordato i cent’anni dalla nascita di colui che, con un atto di «utopia concreta», ha chiuso i manicomi e ridato dignità agli ex-internati. Già qualche mese prima, però, un libro di ricerca, acuto e approfondito, (Caterina Pesce, Pratiche di liberazione. Il manicomio di Arezzo negli anni di Agostino Pirella (1971-1978), Pacini, pp. 240, euro 24) ci raccontava dall’interno la transizione da un’istituzione totale classica a un progetto incentrato sui servizi territoriali; nel mezzo ci sono esperienze di «democrazia dal basso» importanti, pratiche di liberazione per l’appunto. Il caso di studio è quello di Arezzo, dove...

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