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Aifa, una cattiva riforma a danno delle istituzioni
Agenzia del farmaco Questo riordino, affidato a un emendamento, rischia di impantanare l’Aifa, di renderla meno autonoma e con un potere concentrato nelle mani del futuro Presidente
Sede dell'Aifa. Agenzia italiana del farmaco – Ansa
Agenzia del farmaco Questo riordino, affidato a un emendamento, rischia di impantanare l’Aifa, di renderla meno autonoma e con un potere concentrato nelle mani del futuro Presidente
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 14 dicembre 2022
Con poche righe di emendamento al decreto legge cosiddetto «Nato e Regione Calabria» vengono cambiate alcune caratteristiche istitutive dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). In sé nulla di strano, a quasi vent’anni dalla sua istituzione. Più anomali, invece, l’intento di introdurre il riordino con un emendamento e il silenzio da parte di coloro che avrebbero potuto avere voce in capitolo. I contenuti dell’emendamento possono appassionare poco, ma avranno rilevanti ricadute sul funzionamento concreto di un’istituzione. La prima è la soppressione della figura del Direttore generale quale organo e rappresentante legale dell’Aifa e l’attribuzione di queste funzioni al Presidente. Mentre oggi il...