Internazionale

«Aiutiamoci a casa loro», il caso Etiopia

«Aiutiamoci a casa loro», il caso EtiopiaRenzi nel 2015 in visita alla diga Gibe III in Etiopia – LaPresse

Cooperazione Gibe I, II, III e IV, la saga delle dighe continua ma lo schema è sempre lo stesso: nulla su danni ambientali e violazioni dei diritti umani, soldi pubblici, profitti privati

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 9 settembre 2017
In Etiopia da due anni è in atto una tremenda stretta repressiva. Lo ha confermato lo scorso aprile, durante un’audizione parlamentare, la stessa Commissione Etiopica per i Diritti Umani, che ha indicato in ben 699 le persone uccise dalle forze di sicurezza nel corso delle varie manifestazioni di piazza tenutesi per protestare contro l’operato del governo. Ora c’è una situazione di calma apparente. Dopo dieci mesi è stato revocato lo stato di emergenza, tanto ormai il dissenso politico è stato cancellato, messo sotto chiave dall’applicazione della draconiana legge anti-terrorismo del 2009. In Etiopia, è bene ricordarlo, i mezzi di comunicazione...

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