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Al capolinea della sanità, mangiata dalla privatocrazia
A corto di idee e di soldi, abbiamo spalancato le porte alle teorie neoliberiste. Oggi lo Stato di fatto ha rinunciato ad amministrare la salute dei cittadini
Un dipinto dalla Madeline Stern Wilder National Library of Medicine
A corto di idee e di soldi, abbiamo spalancato le porte alle teorie neoliberiste. Oggi lo Stato di fatto ha rinunciato ad amministrare la salute dei cittadini
Pubblicato più di un anno faEdizione del 1 marzo 2023
Il progetto di sanità pubblica nato nel 78 è andato storto è inutile negarlo. Risparmiamoci le ipocrisie. Siamo al capolinea. Davanti a questo fallimento ci dobbiamo prendere la responsabilità di un giudizio politico su ciò che abbiamo fatto. Diversamente non sapremmo dove mettere le mani per cambiare. Tutte le più grandi criticità della sanità nascono da scelte politiche sbagliate e da limiti culturali, da incapacità prima ancora che da difficoltà, anche se tanto la politica che il mondo della sanità non sono disposte ad ammetterlo. “Sanità pubblica addio. Il cinismo delle incapacità” (Castelvecchi 2023) è un libro che toccava a...