Lavoro

Al Jobs Act non c’è fine

Al Jobs Act non c’è fineIl ministro del Lavoro, Giuliano Poletti

Il pacco della vigilia Il testo potrebbe perfino peggiorare rispetto alle previsioni: verso i licenziamenti per "scarso rendimento". Che lascerebbero mano libera e piena discrezionalità all'imprenditore. Barbagallo (Uil): "Dobbiamo resistere". Cgil e Fiom pronte a nuove mobilitazioni. Ma la Cisl aspetta di vedere la legge

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 23 dicembre 2014
È confermato: il regalo di Natale del governo Renzi sarà un bel pacco pieno di licenziamenti. Ieri il premier ha incontrato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, per mettere a punto i decreti delegati che saranno varati al consiglio dei ministri (Cdm) di domani: «Al Cdm avremo tutto pronto», ha spiegato Poletti uscendo dal confronto con il capo dell’esecutivo. Il Jobs Act, quindi, avrà una sua prima declinazione, e proprio sul fronte della parte più contestata, quella che ha messo in soffitta l’articolo 18 per passare al precarizzante «contratto a tutele crescenti». Non si conosce ancora il contenuto del provvedimento,...

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