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Al Quirinale non serve un arbitro, ma un custode

Al Quirinale non serve un arbitro, ma un custodeMattarella e Renzi sulla Flaminia presidenziale – Vincenzio Livieri

Sergio Mattarella Tramontato il bipolarismo muscolare la metafora calcistica non sembra la più adeguata. A Mattarella toccherà difendere equilibri minacciati. E con Renzi lo scontro sarà inevitabile

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 5 febbraio 2015
Da qualche tempo neppure le dichiarazioni programmatiche del presidente del consiglio forniscono delle indicazioni puntuali sugli indirizzi politici della maggioranza. A maggior ragione, non è certo dal volo panoramico su tutti i grandi problemi che il capo dello Stato fa nel suo atto di insediamento dinanzi alle camere che si possono ricavare i caratteri specifici del suo settennato. A prescindere da Pertini, che lasciò una traccia sfacciatamente di parte nel suo memorabile esordio, ogni presidente segue il solito repertorio della retorica quirinalizia, apportandovi certo dei peculiari aggiustamenti dovuti al suo stile ma senza tradire uno spartito rigido, che si ripete...

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