Cultura
Alberto Cavaglion: «Questi luoghi non sono come gli altri»
16 ottobre 1943 Una intervista al saggista e docente di Storia dell'ebraismo a Firenze. «Didatticamente è impossibile un percorso con gli studenti nelle vie del ghetto senza metterli sulle tracce di quanto vi è accaduto. È necessario saper restare sulla soglia»
Illustrazione di Ernesto Anderle, tratta da «16 ottobre 1943. Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo»
16 ottobre 1943 Una intervista al saggista e docente di Storia dell'ebraismo a Firenze. «Didatticamente è impossibile un percorso con gli studenti nelle vie del ghetto senza metterli sulle tracce di quanto vi è accaduto. È necessario saper restare sulla soglia»
Pubblicato circa un anno faEdizione del 14 ottobre 2023
Quale che sia la realtà che stiamo vivendo lunedì sarà, a prescindere dalla nostra volontà, l’ottantesimo anniversario della razzia del 16 ottobre 1943, anche allora era un sabato. E’ stata la più grande razzia di ebrei compiuta sul suolo italiano. Ricordarlo oggi ha senso perché la Shoah continua a gettare le sue ombre sul presente, nel linguaggio, nella comunicazione politica e in quella sui social oltre che al bar e nelle aule. L’Italia non è mai stata fuori dal cono d’ombra che questa (che Shoah in ebraico è femminile e significa «catastrofe – distruzione») ha gettato sulla coscienza civile e...