Alias Domenica
Alberto Manguel, smarginature della Triste figura
Confronto con un classico L’escamotage cervantino del manoscritto derivato dall’arabo innesca, tra le altre, una riflessione sui sottili meccanismi di costruzione dell’identità collettiva: «Don Chisciotte e i suoi fantasmi», da Sellerio
Tano Festa, «Don Chisciotte», 1986
Confronto con un classico L’escamotage cervantino del manoscritto derivato dall’arabo innesca, tra le altre, una riflessione sui sottili meccanismi di costruzione dell’identità collettiva: «Don Chisciotte e i suoi fantasmi», da Sellerio
Pubblicato più di un anno faEdizione del 30 aprile 2023
Massima eminenza critica circa l’opera di Cervantes, Francisco Rico aggiunge una nota, nella edizione del Don Chisciotte da lui curata (in Italia nella traduzione di Angelo Valastro Canale, da Bompiani), quando nel nono capitolo compare per la prima volta il nome del favoloso Hamete Benengeli che, nel gioco cervantino di specchi e sdoppiamenti, viene indicato come il «vero» autore del testo dal quale Cervantes avrebbe ricavato, pagando 23 chili di uva passa per i servigi di un morisco, una traduzione. Presentare la propria opera come la copia di un manoscritto inedito scritto in una lingua «esotica», scrive in quella nota...