Alias Domenica
Alberto Martini, nero e flessuoso con Poe
Alberto Martini in due gallerie romane, Carlo Virgilio e Laocoonte Le chine visionarie dell'illustratore simbolista, «finissima tessitura di tratti». Fonti di ispirazione, Dürer, Callot, Redon: utilizzava la penna come fosse la morsura di un’acquaforte
Alberto Martini, "Petite discussion avec une momie", da "I racconti di Edgar Allan Poe", 1908
Alberto Martini in due gallerie romane, Carlo Virgilio e Laocoonte Le chine visionarie dell'illustratore simbolista, «finissima tessitura di tratti». Fonti di ispirazione, Dürer, Callot, Redon: utilizzava la penna come fosse la morsura di un’acquaforte
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 13 giugno 2021
Il fatto di vivere in una nazione piuttosto che in un’altra non è senza conseguenze nella fortuna di un artista. Baudelaire attribuì buona parte delle sventure di Edgar Allan Poe al fatto di essere venuto al mondo nell’America del materialismo trionfante. Ad Alberto Martini, suo fervido ammiratore novecentesco, capitò invece di nascere in un paese che, malgrado l’iniziativa isolata di qualche editore, mostrava poco interesse per l’illustrazione, il genere d’arte nel quale egli avrebbe dato i suoi risultati più felici. Sicché, quando in quel misto di verità e vanagloria che è il suo scritto autobiografico Vita d’artista affermò che, se...