Alias Domenica
Aldo Rossi, un’utopia intellettuale sbriciolata dagli epigoni
Un saggio di Beatrice Lampariello, edito da Quodlibet Uno scavo certosino negli archivi del maestro lombardo per recuperare il suo «razionalismo esaltato»
Aldo Rossi, Cimitero di san Cataldo, 1971-’78, Modena © Andrea Pirisi
Un saggio di Beatrice Lampariello, edito da Quodlibet Uno scavo certosino negli archivi del maestro lombardo per recuperare il suo «razionalismo esaltato»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 23 luglio 2017
Ogni qualvolta si legge un saggio su Aldo Rossi ci si chiede più che per altri architetti quale lasciato è rinvenibile nel presente, almeno come sembianza culturale della sua opera se non del suo stile. Perché si deve pur convenire che Rossi, ancora prima di essere un architetto, è stato un intellettuale e ha voluto con ostinazione porre come centrale, a iniziare dagli anni cinquanta, una fase di profonde divisioni e revisioni sull’eredità del Movimento Moderno, la speranza nel progetto quale prassi diffusa e disciplinata per cambiare la società e il mondo, quando altri sondavano strade e possibilità del tutto...