Alias Domenica

Alessandro Fo, La gioia perfetta dell’incompiutezza

Alessandro Fo, La gioia perfetta dell’incompiutezzaDa "La doppia vita di Veronica" di Kieslowski, 1991

Poesia Libro «alessandrino» ricco di citazioni, che dice il senso di perdita e il divino sorprendendoli in piccole epifanie quotidiane: tra Sant’Agostino e Baudelaire

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 22 giugno 2014
C’è una poesia che forse più di tutte ospita quel senso di perdita che il moderno porta con sé, come suo emblema o cifra: è quel Cygne nel quale Baudelaire – ripartendo da un’immagine antica, dall’Andromaca piangente sulle sponde del Simoenta – si è ritratto come passante intriso della melancolie di luoghi ormai mutati o scomparsi, di quei faubourgs nei quali – mentre Parigi cambia – l’osservatore percepisce lo scorrere del tempo in un palazzo, in un’impalcatura. «Tout pour moi devient allegorie», scriveva Baudelaire. «Tutto si fa intanto allegoria»: quest’ultimo verso non si legge però in una delle molte versioni...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi