Internazionale
Alessandro Vespignani: «Senza infrastrutture l’epidemia ripartirà»
Intervista Fisico di formazione da vent’anni negli Usa e ora membro della task force della Casa Bianca. «Dopo Pearl Harbor gli Usa costruivano un aereo ogni 6 minuti, allora perché non costruire laboratori, assumere tracciatori, costruire un'economia che tenga conto della pandemia?»
Tamponi nel Wisconsis – Ap
Intervista Fisico di formazione da vent’anni negli Usa e ora membro della task force della Casa Bianca. «Dopo Pearl Harbor gli Usa costruivano un aereo ogni 6 minuti, allora perché non costruire laboratori, assumere tracciatori, costruire un'economia che tenga conto della pandemia?»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 maggio 2020
Marina CatucciNEW YORK
Alessandro Vespignani, fisico di formazione, da quasi vent’anni vive e lavora in America; alla fine degli anni ’90 è passato dallo studio dei virus informatici a quelli biologici. Ha lottato contro Ebola in Congo, Zika in Sudamerica, la pandemia influenzale del 2009, la Sars. Ora fa parte del team della Casa Bianca che si occupa del coronavirus. Oltre a essere uno scienziato è un bravissimo comunicatore: ciò che continua a ripetere è che chiudere ha fatto bene; anche riaprire farebbe bene ma solo se c’è un’infrastruttura di controllo dell’epidemia. «Se riapriamo e siamo esattamente come eravamo a marzo – dice...