Internazionale
Alessia nel carcere del dissenso. E anche nelle scuole è rivolta
Iran Costruito nel 1972 e gestito dalla Savak, oggi è prigione per i detenuti politici e gli iraniani con doppia cittadinanza accusati di spionaggio. La trentenne italiana avrebbe chiamato i suoi da Evin. Farnesina al lavoro. Dopo gli atenei, via il chador per protesta nei licei
Una manifestante per le strade iraniane con lo slogan della rivolta, «Donna vità libertà»
Iran Costruito nel 1972 e gestito dalla Savak, oggi è prigione per i detenuti politici e gli iraniani con doppia cittadinanza accusati di spionaggio. La trentenne italiana avrebbe chiamato i suoi da Evin. Farnesina al lavoro. Dopo gli atenei, via il chador per protesta nei licei
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 5 ottobre 2022
È soprannominato «Hotel Evin» il famigerato carcere situato nella parte settentrionale della capitale iraniana, in un’area residenziale ai piedi dei monti Alborz. Terra gialla e alberi brulli. Se abiti a Teheran nord, capita di passarci in taxi. È QUI CHE si troverebbe Alessia Piperno. La trentenne romana vi sarebbe stata portata subito dopo il fermo, scattato secondo il padre il giorno del suo compleanno, il 28 settembre. E dalla prigione di Evin avrebbe telefonato in Italia per chiedere aiuto. In questo stesso carcere sono tuttora rinchiuse – tra gli altri – la ricercatrice dell’università parigina Sciences Po, Fariba Adelkhah, e...