Alice Ceresa, nella sovversione di uno sperpero
ITINERARI CRITICI «La figlia prodiga», il capolavoro della scrittrice di origini svizzere. Edito per la prima volta nel 1967, torna in libreria per La Tartaruga con la prefazione di Laura Fortini. In poco più di duecento pagine, costellate da spazi bianchi, il romanzo declina su «un femminile incognito» la celebre parabola biblica del figlio scialacquatore. Non c’è reintegrazione per chi abbia l’improvvida idea di voltare le spalle alla casa del padre, mettendosi a dilapidare il suo patrimonio fatto di codici, norme, tradizioni
ITINERARI CRITICI «La figlia prodiga», il capolavoro della scrittrice di origini svizzere. Edito per la prima volta nel 1967, torna in libreria per La Tartaruga con la prefazione di Laura Fortini. In poco più di duecento pagine, costellate da spazi bianchi, il romanzo declina su «un femminile incognito» la celebre parabola biblica del figlio scialacquatore. Non c’è reintegrazione per chi abbia l’improvvida idea di voltare le spalle alla casa del padre, mettendosi a dilapidare il suo patrimonio fatto di codici, norme, tradizioni