Visioni

Alla Biennale musica tra sperimentalismi e basi jungle

Alla Biennale musica tra sperimentalismi  e basi  jungleSean Canty e Miles Whittaker del gruppo Demdike Stare – foto di Andrea Avezzù

Musica Sean Canty e Miles Whittaker, con laptop e giradischi il duo di Manchester crea nuove piattaforme sonore. Delude Tam Dun

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 3 ottobre 2017
Tra i «giganti» della prima parte di questa Biennale Musica 2017, quello vero ma fuori forma, Stockhausen, e quello fasullo, Tan Dun, spuntano due acuti pensatori del contemporaneo: Sean Canty e Miles Whittaker del gruppo Demdike Stare. Con laptop e giradischi procedono su una base ritmica tipo «jungle» e immettono campioni presi dallo sperimentalismo musicale del ‘900 e del 2000, compresi frammenti del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza. Lo fanno creando nuove piattaforme sonore, ora accidentate ora distese. Una parte centrale è fascinosissima: ampie ondate di suoni astrali languidi. Spunta ancor più nettamente il Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi