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Alla Pantanella, in prima fila con i migranti

Contro i bunker xenofobi Era felice Eugenio quando ci siamo sentiti sette giorni fa. Ancora una volta si preoccupava che le compagne e i compagni fossero tristi per il suo male. Viveva i suoi […]

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 29 ottobre 2019
Era felice Eugenio quando ci siamo sentiti sette giorni fa. Ancora una volta si preoccupava che le compagne e i compagni fossero tristi per il suo male. Viveva i suoi dolori con voluta leggerezza, per non rattristarci. Era felice, nelle ultime settimane, perché trenta anni fa, quando divenne parlamentare europeo di Democrazia Proletaria, il Vaticano lo aveva “spretato”, ritenendo incompatibile il suo essere sacerdote con il suo essere comunista, ultimo tra gli “ultimi”. Riteneva, questo, un errore grave della “sua” Chiesa, più che un torto fatto a lui. Ma aveva recentemente incontrato papa Francesco, grazie al suo Ordine, quello dei...

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