Cultura
Alla ricerca dell’identità nomade della site-specific
Arte e spazio «Un luogo dopo l’altro. Arte site-specific e identità localizzativa» di Miwon Kwon, per Postmedia Books. Un volume che esamina criticamente la site-specific «non solo come genere artistico ma come idea problematica, in quanto codice particolare dell’arte e della politica spaziale»
«Specter» di Sterling Ruby – Lance Gerber.
Arte e spazio «Un luogo dopo l’altro. Arte site-specific e identità localizzativa» di Miwon Kwon, per Postmedia Books. Un volume che esamina criticamente la site-specific «non solo come genere artistico ma come idea problematica, in quanto codice particolare dell’arte e della politica spaziale»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 7 aprile 2020
Bisogna fidarsi della dose di paradosso già presente nel titolo di Un luogo dopo l’altro. Arte site-specific e identità localizzativa.(Postmedia Books, pp. 216, euro 24) di Miwon Kwon. Come catturare infatti l’identità di un’arte che può configurarsi in base al luogo, allo spazio urbano, alla sua architettura, e ai suoi abitanti? Miwon Kwon tenta l’impresa, e nelle prime pagine è molto chiara sulle intenzioni della sua ricerca e scrive: «Questo libro esamina criticamente la site-specificity non solo come genere artistico ma come idea problematica, in quanto codice particolare dell’arte e della politica spaziale». Inoltre, «informato dalla teoria urbana critica, dalla...