Internazionale
All’Avana la scelta «secolare» di papa Francesco
L'"integrazione" cattolica È stato necessario attendere il concilio Vaticano II perché la Chiesa cattolica mettesse finalmente da parte la pretesa di un «ritorno» dei cristiani sotto il suo controllo e sposasse una concezione più moderna della categoria di «ecumenismo»
Il patriarca Kirill – Lapresse
L'"integrazione" cattolica È stato necessario attendere il concilio Vaticano II perché la Chiesa cattolica mettesse finalmente da parte la pretesa di un «ritorno» dei cristiani sotto il suo controllo e sposasse una concezione più moderna della categoria di «ecumenismo»
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 7 febbraio 2016
Nella storia delle chiese i concili sono momenti fondamentali di ripensamento e di indirizzo. Vi sono prese decisioni che poi richiedono decenni, talvolta secoli, per arrivare a maturazione. Solamente in quest’ottica di lungo periodo, quella in cui agisce la sinodalità dei cristiani, si può comprendere davvero perché l’annunciato incontro del prossimo 12 febbraio a L’Avana tra papa Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca, alla guida di circa due terzi degli ortodossi nel mondo, ha un significato storico sia dal punto di vista religioso sia da quello più strettamente politico. La vicenda dei rapporti tra cattolici e ortodossi ha alle...