Italia
«Alle multinazionali tutto è concesso, altri scandali se non rilanciamo le Dop»
Intervista a Carlin Petrini Il fondatore di Slow Food: «Sei uova non possono costare un euro, il consumatore lo deve sapere». «Soia, tonno e pomodori rischiano di essere i prossimi. L’Europa ha spalancato le porte al libero scambio rinnegando la salvaguardia delle eccellenze e il rispetto degli agricoltori»
Il fondatore di Slow Food Carlo (Carlin) Petrini
Intervista a Carlin Petrini Il fondatore di Slow Food: «Sei uova non possono costare un euro, il consumatore lo deve sapere». «Soia, tonno e pomodori rischiano di essere i prossimi. L’Europa ha spalancato le porte al libero scambio rinnegando la salvaguardia delle eccellenze e il rispetto degli agricoltori»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 12 agosto 2017
Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, aveva mai sentito parlare di Fipronil, l’insetticida che sta causando lo scandalo globale delle uova contaminate? Assolutamente no. Il caso delle uova contaminate è la dimostrazione di come siano trattate diversamente le produzioni agricole di massa, quelle delle multinazionali che stanno dentro ai grandi accordi internazionali, a cui si permette tutto per poi scoprire che sono meno sicure dell’agricolura di scala, a cui invece vengono imposte regole sanitarie iperigienistiche e coercitive. Perché una grande azienda produttrice di uova può usare un insetticida in dosi massicce mettendo a rischio la salute di milioni di persone...